Gradus. Passaggi per il nuovo
Il Reggio Parma Festival, le due città socie, Parma e Reggio Emilia, e le tre Istituzioni teatrali che lo compongono, Fondazione Teatro Due, Fondazione Teatro Regio di Parma e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, hanno dato vita a “Gradus. Passaggi per il nuovo”, un progetto che ha l’obiettivo di favorire e stimolare un passaggio/scambio di saperi e di percorsi che sia d’impulso alla consapevolezza creativa delle nuove leve dello spettacolo dal vivo.
A tenere le lezioni e guidare gli incontri nomi importanti del mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo, il cui scopo è quello di offrire suggestioni e punti di vista, evidenziare criticità e possibili sviluppi, avviare riflessioni e confronti, farsi cioè “maestri” e “maestre” con la responsabilità e la consapevolezza che questo ruolo comporta nella società contemporanea.
L’obiettivo finale è la produzione e la messa in scena di nuovi spettacoli, selezionati durante il percorso, che entreranno nei cartelloni 2025 di Festival Aperto, Festival Verdi e Teatro Festival.
Dopo una call to action che si è chiusa nel mese di maggio, sono stati selezionati 14 progetti (6 stranieri, 8 italiani), 32 artisti (13 donne e 19 uomini) per un totale di 27 partecipanti ai corsi.
A giugno si è tenuta la prima settimana di lezioni, a Teatro Due, Parma. A settembre ci si è spostati al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia, per proseguire con gli incontri e le lezioni.
Il 9 dicembre riprendono i lavori di Gradus. Passaggi per il Nuovo, il progetto dedicato agli artisti under 35 e al loro lavoro creativo promosso dal Reggio Parma Festival nell’ambito del più ampio percorso di Arcipelaghi.
Attraverso le lezioni di “Maestri/e”, che hanno offerto il proprio punto di vista sui temi più diversi, in un dialogo e uno scambio con i partecipanti, il gruppo di 32 artisti (per 14 progetti, di cui 6 stranieri e 8 italiani) selezionati a maggio con una call to action ha potuto lavorare sui propri progetti di spettacolo con un nuovo bagaglio. Questi progetti, così rivisti, sono stati sottoposti all’esame delle direzioni artistiche dei teatri che, nel mese di novembre, hanno individuato i quattro spettacoli che nell’autunno del 2025 entreranno nei cartelloni di Festival Verdi, Festival Aperto e Teatro Festival.
Questi gli spettacoli selezionati:
The last love of prince Genji, del team composto da Marilena Katranidou, Dido Gkogku, Dimitra Kandia, provenienti dalla Grecia, e dall’attrice italiana Sara Bertolucci; ispirato a L’ultimo amore del Principe Genji di Marguerite Yourcenar, a sua volta basato sul capolavoro della letteratura giapponese di Murasaki Shikibu, sarà uno spettacolo musicale site-specific che intreccerà coro, musicisti, performer e l’occhio indiscreto di una telecamera cinematografica.
Fugues, the art of running, del team composto dagli italiani Gaetano Palermo e Michele Petrosino e dagli italo-argentini Giuliana Kiersz e Fernando Strasnoy; un progetto di opera-performance basato sulla pratica della corsa come metafora di una paradossale condizione esistenziale: quella di chi si muove pur restando fermo, in fuga da sé e dalle proprie contingenze e in cerca di un benessere sempre a venire.
The Sun has Risen to its Full, del team rumeno composto da Mihai Codrea, Sânziana Dobrovicescu e Alexandra Budianu, in cui concerto e scenografia si compenetrano reciprocamente, in un’invenzione specifica di teatro musicale multi-comprensivo. Motivo ispiratore del lavoro è il romanzo Le onde di Virginia Woolf.
L’ultimo Sorriso, del team italiano composto da Maria Vincenza Cabizza, Lisa Capaccioli, Francesca Sgariboldi, Daisy Ransom Phillips, Marina Boselli, Maria Eleonora Caminada, Fanny Meteier e Danilo Pastore; un’opera contemporanea in cui la musica, il teatro e il teatro danza si uniscono.
Photo credits Andrea Morgillo e Francesca Laureri per la sessione al Teatro Due e Andrea Mazzoni per la sessione al Teatro Valli, Teatro Due e Teatro Regio.
I MAESTRI
Florian Borchmeyer - Curatore e regista
Curatore di festival cinematografici e teatrali, drammaturgo, regista e studioso di letteratura.
Ha studiato letterature romanze a Berlino, L’Avana e Parigi.
Nel 2006 ha conseguito il dottorato in filosofia con una tesi sulle cronache del Nuovo Mondo nel XVI secolo. Dal 2001 ha lavorato come critico letterario per la Frankfurter Allgemeine Zeitung ed è stato giornalista culturale per i canali televisivi pubblici tedeschi (ARD, ZDF, 3Sat, ARTE).
Nel 2006 ha presentato in anteprima il documentario “Habana – Arte nuevo de hacer ruinas” al Festival di Locarno e ad altri festival internazionali, ricevendo diversi premi (Bavarian Film Award, Miglior documentario al DOCSDF Mexico, tra gli altri). Tra il 2011 e il 2019 è stato responsabile della drammaturgia del teatro Schaubühne di Berlino e ora cura il Festival International New Drama (FIND) dello Schaubühne, la piattaforma più importante per il teatro contemporaneo internazionale nella capitale tedesca.
Gabriela Carrizo - Regista e coreografa
Regista e coreografa, ha fondato insieme a Franck Chartier la Compagnia Peeping Tom nel 2000.
Elemento caratteristico del loro lavoro è un’estetica iperrealistica unita a una scena concreta. Ogni processo creativo è un nuovo passo nella ricerca di un intreccio armonioso tra il movimento e ciò che è teatrale ed emozionale, ma anche con il testo, il suono e la scena. Nel corso degli anni, la compagnia ha sviluppato un rapporto molto forte con i teatri e il pubblico: le performance dei Peeping Tom attirano un vasto e fedele pubblico per lo più di giovani, non solo in patria ma anche all’estero.
Photo© Virginia Rota
Romeo Castellucci - Regista teatrale e scenografo
Diplomato in Pittura e Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 1981 insieme a Claudia Castellucci e a Chiara Guidi fonda la Socìetas Raffaello Sanzio.
È conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera. Il suo teatro propone una drammaturgia che ribalta il primato della letteratura, facendo del suo teatro una complessa forma d’arte; un teatro fatto di immagini straordinariamente ricche espresso in un linguaggio comprensibile come la musica, la scultura, la pittura o l’architettura.
Nel 2007 Romeo Castellucci è stato nominato “Artiste Associé” dalla Direzione del Festival d’Avignone (edizione 2008) insieme all’attrice francese Valérie Dréville. In questa occasione ha presentato la trilogia ispirata alla Divina Commedia di Dante Alighieri, Inferno, Purgatorio, Paradiso. Nel 2013 è insignito del Leone d’oro alla carriera dalla Biennale di Venezia (Settore Teatro) con questa motivazione: “Per la sua capacità di creare un nuovo linguaggio scenico in cui si mescolano il teatro, la musica e le arti plastiche. Per aver creato mondi in cui si arriva all’eccellenza della rappresentazione di stati onirici, che è forse la più bella affermazione che si può fare del fatto teatrale. Per aver fatto una rappresentazione scenica di una cosa impossibile da rappresentare come l’incubo”. Il suo lavoro è tuttora regolarmente invitato e prodotto dai più prestigiosi teatri di prosa, teatri d’Opera e festival internazionali in oltre cinquanta paesi che coprono tutti i continenti.
Per il triennio 2021-2024 è artista residente come “Grand Invité” di Triennale Milano. In campo operistico, nel biennio 2023-2024 lavorerà Tetralogia del “Der Ring des Nibelungen” di Richard Wagner per La Monnaie di Brussels e il Teatro Liceu di Barcellona.
Photo© Ftfstudi
Adriana Cavarero - Filosofa e storica della filosofia
Ha insegnato Filosofia politica all’Università di Verona, dove è attualmente professoressa onoraria e presidente del comitato scientifico dell’Hannah Arendt Center for Political Studies.
È stata visiting professor alla New York University e alla University of California Berkeley. Castelvecchi sta ripubblicando le sue opere, fra cui A più voci. Filosofia dell’espressione vocale (2021), Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione (2022), Orrorismo. Ovvero della violenza sull’inerme (2022), Nonostante Platone. Figure femminili nella filosofia antica (2023). Il suo nuovo libro è Donne che allattano cuccioli di lupo. Icone dell’ipermaterno.
Photo© Dede Leoncedis
Fabio Cherstich - Regista e scenografo
Regista e scenografo di Teatro e Opera.
Nel suo lavoro convergono la cura dell’immagine e la passione per i linguaggi visivi. Ha lavorato in numerosi teatri italiani ed esteri, tra cui il Teatro Marinsky di San Pietroburgo, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, Opera d’Avignon, Opera de Marseille, Theatre Maillon de Strasburg, Teatro Argentina di Roma, I Teatri Reggio Emilia ed è artista associato del Teatro Franco Parenti di Milano. I suoi spettacoli sono stati invitati a prestigiosi festival internazionali, tra cui Festival d’Avignon, Festival di Napoli, Festival Premiere Strasburg, Stuck Contemporary Art Center – Leuven e Festival dei Due Mondi di Spoleto. È l’ideatore e regista del progetto di opera on the road “Operacamion” definito dal New York Times come “un progetto unico e capace di riportare l’opera alle sue origini”. Come direttore di eventi perfromativi per la moda e il design ha collaborato con Cassina, Gufram, Memphis Milano, Fay, Hermès e Off-WHITE.
Collabora come editor con magazine internazionali, tra cui Apartamento, Dust, Cap 74024, L’Uomo Vogue, Numerò e Alla Carta. Insegna estetica della regia teatrale alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano e alla libera università di comunicazione IULM di Milano.
Photo© Fabio Artese
Alfonso Cipolla - Docente di Teoria e Tecnica dell’Interpretazione Scenica
Docente di Teoria e Tecnica dell’Interpretazione Scenica presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Conservatorio G. Cantelli” di Novara, ha insegnato per dieci anni Teatro di Animazione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino.
Nel 2001 ha fondato con Giovanni Moretti l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di cui è direttore, curando numerosissimi progetti, mostre e pubblicazioni.
Dal 2020 è presidente del Centro Nazionale UNIMA (Union Internationale de la Marionnette). Drammaturgo, è autore di una cinquantina di testi teatrali e libretti d’opera e i suoi lavori sono stati prodotti, tra gli altri, dal Teatro Regio di Torino, dal Teatro Stabile di Torino, dalla Fondazione de “Il Vittoriale degli Italiani”, dal Ravenna Festival, da Mittelfest.
Francesco Filidei - Compositore
Compositore, si è diplomato al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze e al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse di Parigi.
Come organista e compositore, è stato invitato a partecipare ai principali festival di musica contemporanea in tutto il mondo.
Le sue opere sono state eseguite da numerose orchestre di livello mondiale, tra cui WDR, SWR, RSO Wien, RAI, Filarmonica di Tokyo, BRSO e le Orchestre Filarmoniche di Monte Carlo, Nizza, Picardie, Helsinki, Vilnius e Varsavia, solo per citarne alcune. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Salzburg Music Förderpreisträger del 2006, il Prix Takefu del 2007, il Siemens Förderpreis del 2009, l’International Rostrum of Composers UNESCO Picasso-Miro Medal del 2011, il Premio Abbiati del 2015, Les Grands Prix Internationaux du Disque del 2016 per il suo album Forse, un premio della Fondazione Simone e Cino Del Duca nel 2018 e l’SWR Orchesterpreis nel 2021 durante il 100° Donaueschinger Musiktage per il suo Oratorio The red death da un romanzo di Edgar Allan Poe.
Ha insegnato composizione nel programma Voix Nouvelles della Fondazione Royaumont, all’Università dell’Iowa, Takefu (Tokyo), all’Accademia Internazionale di Tchaikovsky City (Russia), ai Darmstädter Ferienkurse (Germania), e presso numerose istituzioni e università in tutto il mondo (Ircam, Cnsmdp, Esmuc, Musikene, Conservatori di Strasburgo e di Mosca, l’Università di Berlino UDK, le università di Hannover, Stoccarda, Graz, San Diego, Tokyo, Hong Kong tra le tante).
Nel 2016 è stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese.
Nel 2018 Filidei è entrato a far parte della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia (Italia), come consulente musicale, e di Villa Medici a Roma, come direttore artistico del festival di musica contemporanea Controtempo. Nel 2022 è nominato compositore in residenza presso il Teatro dell’Opera di Genova (Teatro Carlo Felice) per tre anni. La prima opera di Filidei, Giordano Bruno, è stata presentata in prima mondiale nel 2015 a Porto (Portogallo) e da allora è stata rappresentata nei teatri di tutta Europa. La sua ultima opera, L’inondation, su libretto di Joel Pommerat, è stata composta per la stagione 2019 dell’Opéra Comique di Parigi, Rennes e Nantes ed è stata riproposta a Parigi e Lussemburgo nel 2023. La sua nuova opera, Il nome della rosa, è commissionata dal Teatro alla Scala e dall’Opéra de Paris, in coproduzione con il Teatro Carlo Felice di Genova. La prima esecuzione sarà a Milano nel 2025, seguita dalla prima della versione francese a Parigi. Le opere di Filidei sono pubblicate da Casa Ricordi dal 2018.
Le opere precedenti sono pubblicate da RaiCom.
Heiner Goebbels - Compositore
Compositore, direttore d’orchestra e professore all’Università di Justus-Liebig di Gießen, è tra i più significativi esponenti del teatro musicale.
Figura poliedrica dello spettacolo d’innovazione, la sua produzione coniuga l’esperienza musicale con la rappresentazione teatrale. Dagli anni ’90 si è dedicato a lavori su commissione per l’Ensemble Modern, L’Ensemble Intercontemporain e la Junge Deutschen Philarmonie. Ha composto e diretto alcuni concerti scenici, fra i quali L’uomo nell’ascensore (1987), La liberazione di Prometeo (1991), Le lacrime della patria (1986), La ripetizione (1995), Nero su bianco (1996). Tra gli spettacoli teatrali Max Black (1998) ed Eraritjaritjaka (2004).
Photo© Harald Hoffmann
Francesco Izzo - Musicologo
Musicologo, pianista e coach, è professore ordinario all’Università di Southampton, nel Regno Unito, dove tiene corsi di storia e teoria della musica e segue tesi di laurea e dottorati di ricerca in storia e teoria della musica, prassi esecutive dell’Ottocento e critica del testo.
Come Direttore Scientifico del Festival Verdi, dal 2017 ha collaborato alla programmazione e ha coadiuvato il lavoro di Roberto Abbado, Daniele Callegari, Michele Mariotti, Francesco Pasqualetti, Hugo de Ana, Leo Muscato, Graham Vick, e molti altri interpreti verdiani.
Photo© Roberto Ricci
Pasquale Mari - Light Designer e direttore della fotografia
La ricerca di Pasquale Mari dedicata all’immagine si svolge sul confine, continuamente attraversato nei due sensi, tra cinema e teatro.
Questo fin dalla fondazione, a Napoli, delle compagnie di lavoro teatrale e cinematografico Falso Movimento e Teatri Uniti insieme ai registi Mario Martone, Antonio Neiwiller e Toni Servillo. Oltre ad essere stato il compagno di lavoro di quasi tutte le regie di prosa di Mario Martone, Pasquale Mari ha collaborato con autori e registi come Carlo Cecchi, Andrea De Rosa, Valerio Binasco, Arturo Cirillo e Filippo Dini diventando un punto di riferimento per i loro lavori.
In ambito musicale ha lavorato con Avion Travel, Ivano Fossati e l’Orchestra di Piazza Vittorio e firmato le luci di molti spettacoli della compagnia di danza Balletto Civile di Michela Lucenti. Tra le esperienze cinematografiche più importanti ricordiamo: «Il verificatore» di Stefano Incerti (David di Donatello opera prima), «Il bagno turco» e «Le Fate Ignoranti» di Ferzan Ozpetek, «Teatro di Guerra» di Mario Martone (candidato per la fotografia al David di Donatello), «L’uomo in più» di Paolo Sorrentino, «Renzo e Lucia» e, «Lezioni di Volo» di Francesca Archibugi e «Placido Rizzotto» di Pasquale Scimeca. Duratura la collaborazione con Marco Bellocchio per il quale ha curato la fotografia di «L’ora di religione», «Buongiorno, notte» e «Il regista di matrimoni». In anni recenti ha collaborato all’esordio cinematografico di Luigi Lo Cascio, «La Città Ideale», e nel 2017 a quello di Marco Martinelli, «Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi». Impegnato in diverse attività di formazione, Mari attualmente collabora con l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, dove a partire dal 2016 è stato istituito l’insegnamento Progetto Luci.
Piero Martin - Professore di fisica della materia
La sua attività è dedicata alla fisica dei plasmi ed in particolare alle sue applicazioni energetiche, tramite la fusione a confinamento magnetico.
Svolge le sue ricerche presso i laboratori del Consorzio RFX di Padova, ove è direttore scientifico dell’esperimento RFX. È attualmente responsabile del ‘Topical Group’ europeo sulla stabilità magnetoidrodinamica istituito dall’EFDA, agenzia che a livello europeo coordina il programma di ricerca sulla fusione negli attuali dispositivi sperimentali. È anche coordinatore dell’Implementing Agreement on RFP dell’International Energy Agency (IEA), nonché membro dell’European Physical Society e dell’American Physical Society. È stato dal 2005 al 2007 responsabile della Task Force dedicata allo studio di ‘MHD instabilities and their active control’ presso l’Institute für Plasmaphysik (IPP) del Max-Planck Gesellschaft con sede a Garching bei München, con responsabilità quindi di coordinamento di un ampio programma scientifico.
Autore di oltre 100 pubblicazioni in riviste internazionali e atti di congressi internazionali, è stato invitato a tenere relazioni ai più importanti congressi nel settore della fisica dei plasmi e della fusione, quali quelli dell’European Physical Society, dell’American Physical Society, dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), della società italiana di fisica. È membro dell’European Physical Society e dell’American Physical Society.
Clara E. Mattei - Economista
Professore associato presso il Dipartimento di Economia della New School of Social Research di New York.
Si occupa di Storia del capitalismo, esplorando la relazione critica tra idee economiche e politiche tecnocratiche. Recentemente ha pubblicato The Capital Order: How Economists Invented Austerity and Paved the Way to Fascism (2022), elogiato dal Financial Times come uno delle dieci migliori pubblicazioni di economia del 2022. Il testo è stato tradotto in più di 10 lingue e ha vinto il Premio Herbert Adams Baxter 2023 dell’American Historical Association.
Il suo attuale progetto di ricerca rivede criticamente l’età dell’oro del capitalismo (1945-1975) e il suo keynesismo attraverso la lente del capitalismo di austerità. I suoi scritti sono apparsi su The Guardian, Jacobin, The Nation e Il Fatto Quotidiano, a cui collabora regolarmente.
Andrea Molino - Compositore e direttore d’orchestra
Compositore e direttore d’orchestra ha studiato a Torino, Milano, Venezia, Parigi e Friburgo.
Direttore artistico di Fabrica Musica dal 2000 al 2006, ha realizzato tra l’altro CREDO allo Staatstheater Karlsruhe, alla Stazione Termini di Roma e al Queensland Music Festival a Brisbane. WINNERS ha debuttato al Brisbane Festival per poi essere presentato a Parigi al Centre Pompidou. Nel 2009 alla Basilica dei Frari di Venezia ha diretto Of Flowers And Flames con l’Orchestra della Fenice; nel 2012 ha presentato Three Mile Island allo ZKM a Karlsruhe. L’opera qui non c’è perché è andata in scena nel 2014 al Teatro Comunale di Bologna e nel 2015 a deSingel ad Anversa.
Nel 2021 a Palazzo Madama a Torino è andato in scena il progetto The Garden of Forking Paths, primo utilizzo pubblico della piattaforma SWARMS, sviluppata con il Centro di Ricerche RAI di Torino; l’installazione Il senso del luogo – Montepulciano ha accompagnato l’edizione 2022 del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano. La prima di La vérité, pas toute, per 32 voci, 8 percussioni, elettronica e video live è avvenuta nel luglio 2023 al Chigiana International Festival a Siena.
Marcos Morau - Regista e coreografo
Rivelazione degli ultimi anni, è direttore artistico della compagnia La Veronal di Barcellona e lavora utilizzando tutte le arti in una continua ricerca tra spazio, racconto, corpo e memoria.
Si è diplomato in Coreografia all’Istituto di Teatro di Barcellona; studia successivamente al Conservatorio Superiore di Danza di Valencia e al Movement Research di New York per conseguire poi un Master in Teoria della Drammaturgia. Realizza il suo progetto di assistenza coreografica al Nederlands Dans Theater II e nella compagnia IT Dansa di Barcellona, sotto la direzione di Catherine Allard.
Nel 2005 crea La Veronal, un collettivo formato da artisti provenienti dal mondo della danza, del cinema, della fotografia e della letteratura. La finalità del suo team artistico risiede in una costante ricerca di nuovi supporti espressivi e riferimenti culturali, che creino un linguaggio narrativo per formare spazi artistici globali. Gli spettacoli di La Veronal sono stati presentati in alcuni dei più importanti festival e teatri del mondo. È artista associato di Oriente Occidente.
Photo© Albert Pons
Margherita Palli - Scenografa e costumista
Scenografa e costumista. Vincitrice di numerosi premi, tra cui il premio UBU, il premio Abbiati, il premio Gassman, il premio ETI gli Olimpici del Teatro, il premio Associazione nazionale dei critici di teatro, il Premio svizzero di teatro 2015, nel 2007 è stata inserita nel Guinness world records per il più grande allestimento di schermi tv del mondo.
Dal 1991 si dedica all’insegnamento come advisory leader di Scenografia alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, svolgendo anche attività di docenza all’Università IUAV di Venezia e all’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio.
Photo© Francesco Maria Colombo
Lucia Ronchetti - Compositrice e Direttrice artistica della Biennale Musica
Nata a Roma nel 1963, Lucia Ronchetti ha studiato Composizione e Computer Music al Conservatorio di Santa Cecilia, si è laureata in Filosofia all’Università di Roma e ha conseguito il dottorato in musicologia all’École Pratique des Hautes Études en Sorbonne.
È stata compositrice in residenza presso: Wissenschaftskolleg zu Berlin; Yaddo, New York; Berliner Künstlerprogramm des DAAD, Berlin; Fulbright scholar program, Columbia U., New York; Experimentalstudio des SWR, Freiburg; Akademie Schloss Solitude, Stuttgart; Cité internationale des arts, Paris. Nel 2024 la sua nuova opera Der Doppelgänger è stata presentata in prima assoluta all’SWR Schwetzingen Festspiele, in coproduzione con Luzerner Theater, con la regia di David Hermann e la nuova opera da camera Searching for Zenobia ha debuttato alla Munich Biennale in coproduzione con Staatstheater Braunschweig, con la regia di Isabel Ostermann.
I suoi progetti di teatro musicale sono stati recentemente prodotti da: Deutsche Oper am Rhein (Das Fliegende Klassenzimmer, 2023); Kölner Philharmonie (Chronicles of lonelines, 2023); Staatsoper Hannover (Pinocchios Abenteuer, 2023); Nouvelle Philharmonie, Paris (Les paroles gelées, 2022); Staatsoper Unter der Linden, Berlin (Pinocchios Abenteuer, 2022); Oper Frankfurt (Inferno, 2021). Dal 2021 al 2024 è stata nominata direttore artistico della Biennale Musica di Venezia.
Photo© Andrea Avezzù, cortesia di La Biennale di Venezia
Volker Schlöndorff - Regista cinematografico
Regista cinematografico tedesco, uno dei nomi di punta dello Junger Deutscher Film e dei più significativi registi del rinnovamento della cinematografia tedesca, legati all’impegno civile e a uno stile realistico, per risultati, continuità e riconoscimenti internazionali.
Nel corso della sua carriera ha vinto, tra l’altro, il premio Fipresci per la sua opera di debutto Der junge Törless (I turbamenti del giovane Törless) del 1966; la Palma d’oro ex aequo al Festival di Cannes nel 1979, mentre il suo Die Blechtrommel (Il tamburo di latta) del 1979 ha vinto l’Oscar per il migliore film straniero l’anno successivo.
Peter Stein - Regista teatrale
Regista teatrale tedesco, è annoverato tra i più importanti artefici del teatro tedesco ed europeo nella seconda metà del Novecento, in particolare nel grande impeto creativo degli anni Settanta, per aver realizzato progetti monumentali e spesso in spazi inconsueti.
Molte le opere significative di quel periodo, tra cui Orestea di Eschilo (1980), riallestita in lingua russa a Mosca nel 1994. Quest’ultimo è il capolavoro in cui il regista abolisce la scena, sostituita dal muro del Palazzo, collocando il coro in mezzo agli spettatori seduti su gradini. Nel suo “incontro” con Anton Čechov, Stein rivela una inesplorata comicità nella tragedia dell’autore russo.
È stato insignito di numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali l’onorificenza francese di Commandeur de l’Ordre des Arts et Lettres e Chevalier de la Légion D’Honneur. Nel 2011 ha vinto il Premio Europa per il Teatro.
Ettore Tripodi - Artista e scenografo
Nato a Milano il 23 settembre 1985, ha studiato scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Ha iniziato a esporre le sue opere in occasione di alcune mostre collettive organizzate dallo Studio d’arte Cannaviello, dove ha realizzato anche la sua prima personale nel 2010. Sono seguite diverse esposizioni in spazi pubblici e privati: presso lo State Institute of Culture di Sophia, il MAC di Lissone, l’Esposizione Internazionale di Pittura ad Hang Zhou, il Mucem di Marsiglia, l’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia.
Ha collaborato con Ilaria Turba a Le désir de regarder loin, un progetto partecipativo prodotto dallo Zef, il teatro nazionale di Marsiglia, che ha coinvolto il pubblico dei quartieri nord della città. Il progetto è stato selezionato per Manifesta 13 e ha ricevuto il sostegno dell’Italian Council. Il lavoro è stato successivamente esposto al Mucem di Marsiglia e all’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia nel 2021.
Nel 2021 la prima collaborazione con OPR Gallery, dove, in occasione della prima
edizione della Milano Drawing Week, curata da Irina Zucca Alessandrelli, ha presentato Notturni, una serie di 23 disegni su carta in dialogo con un’opera di Giorgio de Chirico proveniente dalla Collezione Ramo. Collabora inoltre come illustratore con diverse riviste e quotidiani tra cui il supplemento culturale «Domenica» de «Il Sole 24 Ore».
È tra i fondatori di MammaFotogramma Studio, un gruppo di artisti che si occupa di arti applicate (stop motion video, animazione tradizionale, live action, installazioni multimediali, interaction design per eventi e spazi espositivi, design e architettura). Tra i lavori più rappresentativi dello studio vi sono l’installazione interattiva Cassina 9.0 alla Fondazione Feltrinelli nel 2017, il tavolo interattivo presentato nel Padiglione della Città del Vaticano durante Expo 2015 e Dollar Street, nel 2019, alla Triennale di Milano.
Raffaele Alberto Ventura - Saggista
Filosofo di formazione, ha una lunga esperienza professionale nel marketing culturale. Ha scritto un saggio di culto sul disagio dei millennial ed è chiamato ad intervenire nel dibattito pubblico per analizzare cultura e società.
Dopo studi in filosofia e in management delle attività culturali si trasferisce a Parigi, dove lavora per un decennio occupandosi del marketing e del marketing digitale per il gruppo Gallimard, una delle più grandi case editrici francesi.
Nel 2017 pubblica con Minimum Fax il saggio Teoria della classe disagiata, uno degli esordi più acclamati degli ultimi anni, che lo porta a presentare il libro in tutta Italia tra librerie, festival, università e televisioni.
Dopo aver contribuito all’antologia The Game unplugged in collaborazione con Alessandro Baricco, nel 2019 pubblica La guerra di tutti. Populismo, terrore e crisi della società liberale (Minimum Fax) e nel 2020 il libro Radical choc. Ascesa e caduta dei competenti (Einaudi); nel 2022 partecipa all’antologia Non si può più dire niente? di UTET sul tema della cancel culture e nel 2023 pubblica per Einaudi il saggio La regola del gioco. Comunicare senza fare danni. Negli anni ha scritto su Wired, Il Foglio, Esquire, Rivista Studio, Il Magazine de Il Sole 24 Ore, Repubblica, sul supplemento culturale de La Stampa Tuttolibri e sull’Harvard Business Review, oltre ad aver partecipato al lancio del sito europeo Le Grand Continent assieme al Groupe d’études géopolitiques della Scuola Normale Superiore di Parigi. Oggi scrive sul quotidiano Domani e sulla rivista francese Esprit.
Il rapper Marracash e il gruppo i Ministri lo hanno citato tra le loro fonti d’ispirazione. Il rapporto annuale 2021 del Censis fa ampio uso delle sue teorie, descrivendo una società entrata in un ciclo di rendimenti decrescenti, sottoposta all’erosione dei patrimoni familiari e caratterizzata da una forte propensione all’irrazionalità. Dal libro Teoria della classe disagiata è stata inoltre tratta un’opera teatrale. Tra i temi trattati nei suoi libri e nei suoi interventi la storia delle idee (filosofia) e storia culturale (cinema, fumetto, pop), marketing e sociologia (costruzione culturale dei bisogni), questione generazionale (millennials), crisi di civiltà (economia, populismo, disagio, ecologia), sociologia delle organizzazioni (disfunzioni, distorsioni, irrazionalità, ecc.), filosofia del rischio e della sicurezza e linguaggi contemporanei.