I Teatri

I tre Festival si svolgono in luoghi prestigiosi delle città di Reggio Emilia e Parma. Ogni spazio racconta una storia fatta di vitalità e cultura simbolo dei territori di appartenenza. Ogni evento proposto si manifesta attraverso diverse forme d’arte a volte connesse tra loro realizzando un unicum di valore inestimabile.

Festival Aperto Red Rec

TEATRO MUNICIPALE ROMOLO VALLI

È dall’anno della sua costruzione, il 1857,
assieme alla Sala Tricolore, l’edificio
simbolo della città di Reggio Emilia.
Nei desideri del podestà Carlo Ritorni e
dell’architetto Cesare Costa, incaricato del
progetto, vi era l’idea di fare del teatro un
monumento della città. Un edificio isolato
e grandioso fulcro del centro cittadino.
L’operazione riuscì perfettamente in soli
cinque anni, questo il tempo che passò dal
progetto all’inaugurazione. Nato come
teatro d’opera, il Municipale mostrò subito
la sua vocazione a diventare il motore della
vita culturale cittadina. Una inclinazione
consolidatasi dopo il 1957, centenario
dell’inaugurazione, con l’assunzione
diretta della gestione da parte della
Amministrazione Comunale. Nei suoi 3.890
metri quadrati il Municipale ha ospitato
e prodotto il meglio dello spettacolo
internazionale: lirica, prosa, concertistica,
danza e mostre.

TEATRO ARIOSTO

Il Teatro Ariosto ospita la maggior parte
degli allestimenti di prosa della Stagione
dei Teatri di Reggio Emilia. Sorge nel
luogo in cui esisteva il Teatro di Cittadella,
costruito fra il 1740 e il 1741 su disegno di
Antonio Cugini e distrutto da un incendio
nel 1851. Il Teatro Ariosto fu eretto nel
1878 da una società privata che, forte
delle richieste di una larga parte della
cittadinanza, pose mano alla costruzione
di politeama (cioè di un teatro che servisse
sia alle compagnie di prosa che a quelle
equestri). Secondo i modelli londinesi e
parigini ripresi da tutti i politeama italiani
Ariosto aveva strutture in ghisa; la cavea
prese forma semicircolare, la teoria dei
palchi, mantenuta per il secondo ordine,
fu sostituita al primo e al terzo da gallerie
uniche. Nel 1927 venne aggiunto il golfo
mistico per orchestra e furono eliminate
le strutture necessarie agli spettacoli
equestri. Nella stessa occasione il teatro
fu decorato exnovo da Anselmo Govi
con affreschi di gusto tardo-liberty:
particolarmente interessanti quelli della
cupola, con raffigurazione di episodi
dell’Orlando Furioso circondati da una
fascia in cui sono citati i versi di apertura
del poema ariostesco. Nel 1981 il Teatro è
stato sottoposto ad una serie di interventi
di restauro: ripulitura, demolizione di zone
pericolanti, rinforzo o rifacimento dei piani
(primo fra tutti quello del palcoscenico),
posa di nuovi pavimenti ecc. La capienza
del Teatro Ariosto è di 780 posti.

TEATRO CAVALLERIZZA

L’ex Cavallerizza della Caserma Zucchi è
diventata uno spazio teatrale polivalente,
destinato in particolare alla prosa di ricerca
e alla danza contemporanea, a stages
workshops e musica. Questo nuovo spazio
teatrale è intitolato a Cesare Zavattini.

Festival Verdi

TEATRO REGIO

Il Teatro Regio, considerato uno dei
più prestigiosi e noti del mondo, fu
inaugurato nel 1829 con Zaira, una
nuova opera appositamente scritta per
quell’occasione da Vincenzo Bellini. La sua
costruzione, voluta dalla duchessa Maria
Luigia, fu affidata all’architetto Nicola
Bettòli. La costruzione durò otto anni e
all’inaugurazione l’opera risultò
proporzionata ed imponente. Le dimensioni
del Teatro sono infatti notevoli: 84 metri di
lunghezza, 37,50 di larghezza e un’altezza
di quasi 30 metri. La sua capienza massima
è di circa 1.400 spettatori. Invariato rispetto
alla sua inaugurazione è rimasto il Trionfo
di Pallade o Trionfo della Sapienza, sipario
dipinto a tempera dal Borghesi, considerato
tra i più belli del mondo. L’opera ritrae
Maria Luigia (sotto le spoglie di Pallade
o Minerva) seduta in trono. Il sipario
splende della sua originale bellezza grazie
ad un importante restauro conservativo
terminato nel 1999. Il Teatro Regio, oggi,
coniuga lo splendore dell’edificio storico
ad un straordinaria organizzazione
tecnologicamente avanzata che ne
fa una delle macchine teatrali più efficienti,
anche a seguito dei complessi lavori di
restauro, ristrutturazione e consolidamento
statico che hanno compreso l’area
palcoscenico, effettuati proprio in
occasione delle Celebrazioni Nazionali
del 2001 per il centenario della morte del
Maestro Giuseppe Verdi. Il Teatro Regio,
che ospita e produce spettacoli di lirica,
danza e concertistica, è annoverato fra i
“templi del melodramma” ed è sede del
Festival Verdi.

TEATRO GIUSEPPE VERDI

Il Teatro Giuseppe Verdi di Busseto sorge all’interno della Rocca Pallavicino, di fondazione duecentesca, dove in un teatro preesistente Verdi si esibì in gioventù dirigendo la Sinfonia del Barbiere di Siviglia. L’aspetto che regala oggi al suo pubblico è quello che l’architetto Pier Luigi Montecchini progettò a metà dell’Ottocento. L’inaugurazione avvenne il 15 agosto del 1868 con due opere verdiane: Un ballo in maschera e Rigoletto. Per onorare il Maestro tutte le signore si vestirono di verde, mentre agli uomini fu chiesto di indossare solo una cravatta del medesimo colore. Giuseppe Verdi non partecipò alla serata perché contrario fin dall’inizio alla realizzazione ritendendo il nuovo teatro “di troppa spesa e inutile nell’avvenire”. Il Teatro è stato recentemente restaurato, messo a norma e riaperto; la sua capienza è di 300 persone. All’interno si può ammirare un busto raffigurante Giuseppe Verdi realizzato dallo scultore Giovanni Duprè e alcuni affreschi realizzati da Gioacchino Levi, che dipinse le figure allegoriche della Commedia, della Tragedia, del Melodramma e del Dramma romantico. Nel gennaio del 2001, in occasione del centenario della morte del Maestro, venne rappresentata l’Aida curata nelle scenografie da Franco Zeffirelli e il Falstaff, ultima opera di Verdi, diretta per l’occasione da Riccardo Muti, con Coro e Orchestra del Teatro alla Scala di Milano.

AUDITORIUM PAGANINI

L’Auditorium Niccolò Paganini sorge nell’antico zuccherificio Eridania, costruito nel 1899 e dismesso nel 1968. Rappresenta l’intervento più rilevante nel ridisegno di uno dei più importanti comparti industriali cittadini dei primi decenni del ‘900, dove si concentrarono i primi opifici (Macello Pubblico, Consorzio Agrario, Zuccherificio Eridania, Pastificio Barilla) e i grandi servizi tecnologici dell’epoca (Stazione Tranvie, Gasometro). L’intervento, opera dell’architetto Renzo Piano, si propone di riqualificare le strutture insediate conservando le architetture più significative e inserendovi funzioni differenziate di rilevanza urbana e territoriale. L’Auditorium si compone di una sala per 780 posti, foyer, camerini, bar, uffici, guardaroba, locali tecnici. Servizi e sale prove sono collocati nell’appendice est dell’edificio. La struttura è dotata di sofisticati impianti tecnologici ed acustici che ne assicurano la massima funzionalità. Il progetto ha comportato la demolizione delle due testate dell’ex stabilimento per ottenere al suo interno una sorta di ‘cannocchiale’ visivo, tramite grandi vetrate che delimitano gli spazi del foyer e della sala da musica.  L’edificio valorizza l’ampio parco esistente, restaurato nelle parti botaniche e dotato di nuova illuminazione e potenzia il sistema dei teatri e dei contenitori culturali cittadini con una struttura di grande pregio estetico e funzionale, che pone Parma fra le città italiane più attrezzate dal punto di vista musicale.  L’Auditorium Paganini è il risultato della scelta dell’Amministrazione Comunale di Parma di investire nella realizzazione di nuove strutture culturali, e nel restauro di quelle esistenti, come volano per l’ulteriore affermazione culturale ed economica della città in Italia e all’estero.

Teatro Festival Parma

TEATRO DUE

È praticamente impossibile scindere la storia dell’edificio teatrale dall’evoluzione dell’estetica e delle scelte produttive e artistiche operate dall’ensemble che lo fondò. Sorto nel 1902, l’edificio assume la destinazione di luogo teatrale verso la fine degli anni ’70 con l’arrivo della Compagnia del Collettivo. Da allora ad oggi, attraverso diverse fasi di ristrutturazione in corrispondenza delle diverse necessità, si è arrivati a trasformare l’edificio in una vera e propria fabbrica del teatro, in cui è possibile operare nei numerosi spazi contemporaneamente. Si sono allargate così le possibilità di lavoro e di verifica artistica oltre che di frequentazione e diversificazione del pubblico per una città come Parma che, con i suoi 180.000 abitanti, porta obbligatoriamente ad operare sulla funzione stessa dello spettatore e non solo sull’evento teatrale. Di anno in anno, si è giunti, quindi, a dar vita ad una struttura mobile, con quattro distinti spazi di spettacolo di dimensioni diverse (da un minimo di capienza di 80 posti ad un massimo di 500), per rendere compatibili le necessità degli spettatori con quelle degli spazi e degli artisti e per far funzionare un teatro aperto, che sia scuola e luogo di spettacolo, dalle tre del pomeriggio alle due di notte. La Fondazione Teatro Due – Teatro Stabile di Parma – sede di Teatro Festival Parma, è da sempre riferimento per artisti italiani e internazionali e promuove dal 1986 la stagione di prosa della città di Parma. 

Dal 2017 è stata inaugurata L’Arena Shakespeare in occasione della prima rassegna estiva, uno spazio esterno che consente alla Fondazione di ampliare e diversificare le proprie proposte culturali. Le gradinate semicircolari della cavea che fronteggiano il palcoscenico permettono al pubblico di godere al fresco, durante le serate estive, spettacoli musicali, balletti, concerti, letture. La capienza è di 700 posti.