Le città

PARMA

Parma è città padana per eccellenza, schietta e cordiale, di nobili tradizioni e di vestigia artistiche. Colta e signorile, famosa per gli artisti illustri che qui si stabilirono per elezione, da Benedetto Antelami a Correggio, a Parmigianino, a Petitot, a Bodoni, fino a Verdi e Toscanini, Parma conserva testimonianze di ogni grande periodo artistico. 
L’anima più antica, quella medioevale è rappresentata dal complesso monumentale di Piazza Duomo, mentre quella rinascimentale è sotto la grazia luminosa del Correggio e delle alchemiche eleganze del Parmigianino. 

La città ducale dei Farnese è testimoniata dal Palazzo del Giardino e dal massiccio Palazzo della Pilotta scrigno che raccoglie buona parte del patrimonio museale: Accademia di Belle Arti, Biblioteca Palatina, Museo Archeologico, Museo Bodoniano, Galleria Nazionale con il Teatro Farnese. 
Impronta di chiaro gusto “francisante” nell’organizzazione urbanistica lasciata dal dominio borbonico e dall’esuberante architetto di corte Alexandre Petitot. 
Infine, la “piccola capitale” del regno della Duchessa Maria Luigia, amata sovrana il cui mito è conservato nella straordinaria raccolta di cimeli conservati nel Museo Glauco Lombardi. 

Parma seduce anche per le sue tradizioni musicali e gastronomiche che trovano espressione anche nel territorio della provincia che l’antica Via Emilia divide in due zone ben distinte, quella collinare e montana estesa a sud della città e la cosiddetta Bassa che corre fino al fiume Po. 

Città Parma

Fra i centri più importanti vanno ricordati: nella bassa padana, Fontanellato, Soragna, San Secondo, Roccabianca e Colorno, la piccola Versailles parmense; in collina, i castelli di Torrechiara, Felino, Sala Baganza e Montechiarugolo; nella fascia della media montagna, Bardi e Compiano. Itinerario ispirato al pellegrinaggio è quello che ripercorre l’antico tracciato della Via Francigena, pievi, abbazie, xenodochi e stupende cattedrali come quella di Fidenza in stile romanico-emiliano. 
Altro percorso carico di suggestioni è quello che unisce i luoghi delle memorie verdiane: Busseto (casa Barezzi, Teatro Verdi), Roncole Verdi (casa natale), Villa Sant’Agata (ultima dimora del grande maestro). 
Meta di singolare interesse culturale è la Villa di Corte Mamiano di Traversetolo, al centro di uno scenografico parco ospita la prestigiosa collezione di Luigi Magnani: dipinti e sculture dal XIII al XX secolo. 
Affascinante itinerario turistico-termale è quello delle “città d’acqua”, Salsomaggiore, Tabiano, Monticelli e Sant’Andea, località ricche di sorgenti salsobromoiodiche dotate di modernissime strutture per la salute e il benessere. 

Ultimo cenno meritano gli itinerari enogastronomici cari all’antica e raffinata tradizione alimentare parmense dove la ricercata cucina dei pranzi ducali si sposa ai sapori dei piatti tipici popolari. 
Un percorso che attraversa quattro vallate (Val d’Enza, Val Parma, Val Baganza e Val Taro) ci porta nel cuore della provincia parmense dove nascono alcuni capolavori della gastronomia universalmente noti. Come il Parmigiano-Reggiano, il Prosciutto di Parma, il Salame di Felino, senza dimenticare i vini dei Colli di Parma (Malvasia, Sauvignon, Rossi) che ben ac-compagnano altri capolavori, dagli anolini ai tortelli d’erbetta, dai brasati agli arrosti, ai bolliti tradizionali della cucina emiliana. 
Non mancano poi alcune tipicità straordinarie come il Tartufo nero di Fragno, il Culatello di Zibello, il fungo porcino di Borgotaro. 

Infine nel 2020 e nel 2021 Parma è stata nominata Capitale italiana della cultura.  

REGGIO EMILIA

Città tipicamente emiliana, ricca di storia e di monumenti di rilevante interesse conserva nel centro storico, racchiuso entro l’esagono dei viali che seguono i tracciati delle antiche mura duecentesche, magnifiche chiese, giardini, piazze porticate, superbi palazzi. 

Gli edifici più antichi risalgono al Medio Evo; la cinquecentesca Chiesa di S. Prospero con la caratteristica torre campanaria ottagonale; la Basilica della Madonna della Ghiara, stupendo monumento del primo seicento che annovera una monumentale Crocifissione del Guercino; la Cattedrale, di chiara impronta romanica, sulla centrale piazza Prampolini dove sono anche situati il Battistero, Palazzo del Monte, la Fontana del Crostolo e la Sede Municipale, dove il 7 gennaio 1797, a testimonianza di una passione civile e politica che ha sempre caratterizzato la città, ebbe i natali la Bandiera Tricolore, vessillo dell’allora Repubblica Cispadana. 

Città Reggio Emilia

Il secolo seguente trova il suo simbolo più appariscente nel bellissimo Teatro Municipale che, unitamente al più antico Teatro Ariosto, a Palazzo Magnani, ai Civici Musei, evidenzia una radicata civiltà culturale. 
Ma non si può parlare di Reggio senza ricordarne i caratteristici portici, le biciclette, gli intensi contatti umani e quella particolare civiltà del vivere e dell’essere, intrisa di industriosa sapienza e di concreto gusto per la vita. 
Anche il restante territorio provinciale è ricco di testimonianze storiche disseminate lungo le antiche vie di comunicazione. Sono castelli, antichi borghi e oratori per buona parte legati al periodo dei Canossa ed oggi valorizzati e coordinati dal circuito turistico dei Castelli Matildici e delle Corti Reggiane. 
Oggi sotto il segno di Matilde è possibile percorrere, a piedi, a cavallo o in bicicletta, un suggestivo itinerario escursionistico che conserva il fascino del tempo in cui, in questo maestoso scenario di boschi e calanchi, di pievi e borghi fortificati, si svolgeva il grande teatro della politica europea. 

Altra meta suggestiva, di singolare interesse naturalistico, è la massiccia Pietra di Bismantova, monolite in arenaria di inquietante imponenza, oggi rinomatissima palestra di roccia. 
I venti chilometri di riva reggiana del Po iniziano a ovest con Brescello, antica città romana conosciuta oggi come la patria di Don Camillo e Peppone. E poi Gualtieri, Reggiolo, Guastalla, Novellara, Correggio, Scandiano e Montecchio: le piccole capitali di queste placide e sommesse “terre d’acque”. 
Un elemento fondamentale che lega il turismo alla provincia è l’antica tradizione vitivinicola e agroalimentare che trova espressione in golosi itinerari enogastronomici, come la strada dei Vini e dei Sapori delle colline di Scandiano e Canossa. 
Da Rubiera a S. Ilario d’Enza lungo la via Emilia e da Viano a Canossa è il regno dell’erbazzone e dei cappelletti, del Parmigiano Reggiano e dell’Aceto Balsamico, del Lambrusco DOC e del Nocino, di prosciutti e salumi (coppa, pancetta, culatello di Canossa). 

Il semplice tour enogastronomico e culturale può essere abbinato alle tante manifestazioni che animano il territorio, dall’itinerario “L’Emilia a tavola”, al Corteo Matildico a Cantine Aperte, una full-immersion nei sapori tipici emiliani per un turismo di qualità, alla ricerca di profumi, tradizioni antiche e inedite emozioni.