Festival Aperto 2024

Articolo 11

Opening con Flamenco Criollo, la creazione del jazzista cubano residente a New York, Aruán Ortiz: una grande compagine di musici e danzatrici da tre continenti, gli stessi del flamenco come genere migrante: la radice arabo-andalusa, le culture afro-cubane, il medioriente.

Lo sciamano di ghiaccio ha al centro la cultura Inuit del Canada/Groenlandia, con musicisti italiani e vocalità Inuit. Dalle stesse latitudini (Islanda) la cantautrice Emiliana Torrini con Miss Flower, nuovo album e nuovo tour. L’elettronica audio-video-laser di Asbu è creata dal duo catalano-sloveno Synspecies, per finzioni speculative ad alta tecnologia. Giacomo Baldelli, italiano residente e attivo a New York si trasforma in un Virtual Electric Guitar Ensemble ricco di risonanze metropolitane. Nuvolario di OHT emula gli stati cangianti delle nuvole, movimento percettivamente affine alla Music for 18 Musicians di Steve Reich. Un nuovo progetto di Andrea Molino, il Popolo giusto vuole la neve è il ritratto di Reggio Emilia come città multietnica e glocale. L’elettronica europea di Lorenzo Bianchi Hoesch e il maqam mediorientale di Amir ElSaffar dialogano in Inner Spaces, incrocio di geografie esterne e interiori. Il quartetto jazz della chitarrista Eleonora Strino presenta un progetto sul sud: Mediterranean Songs. Otomo Yoshihide chitarrista e bandleader free, porta dal Giappone il suo grande organico – la Special Big Band – e un messaggio anche politico: “lanciare tanti piccoli sassi può smuovere la montagna” In collaborazione con Angelica Festival. La vocalist italiana Camilla Battaglia e il pianista statunitense Matt Mitchell omaggiano la poetessa, musicista e pensatrice Amelia Rosselli. Studio per una pratica dell’estasi di Luigi Ceccarelli, con John De Leo, mette in connessione mondi fra loro remotissimi: il canto gregoriano, il canto dei monaci buddisti tibetani, e le più avanzate tecniche elettroniche e vocali, in una ricerca della spiritualità umana al di là di ogni religione. Il mondo shakespeariano strano-esotico della Tempesta è musicalmente raffigurato nel Tempest Songbook della compositrice finlandese Kaija Saariaho e in song di Henry Purcell. In Camera d’aria. Beckett Kagel Magritte, Laura Faoro – autrice, flautista, recitante – realizza un viaggio multiespressivo intorno ai travagli ora lancinanti ora grotteschi dello scrittore irlandese Beckett e del compositore argentino-tedesco Kagel.

Lapis Lazuli Evripidis Laskaridis @ Pinelopi Gerasimou for Onassis Stegi, photo courtesy of Fondazione I Teatri Reggio Emilia
Aude Arago, photo courtesy of Fondazione I Teatri Reggio Emilia

La danza di Aperto porta temi, progetti e compagnie di provenienza planetaria: l’audace collettivo (LA)HORDE, alla direzione del Ballet National de Marseille, ci racconta con uno spettacolo travolgente le passioni, la forza e le fragilità della generazione Z; Folkå, in prima nazionale, segna il ritorno dell’acclamato NDT2, assieme al visionario coreografo Marcos Morau; dalla Grecia, Euripides Laskaridis conLapis Lazuli si ispira all’affascinante pietra semipreziosa blu rinomata per il suo comportamento imprevedibile sotto pressione; dalla Cina ecco Tao Dance Theater, Leone d’Argento alla Biennale della Danza 2023, considerato unodei fenomeni più interessanti della scena contemporanea internazionale;Trajal Harrell, tra i maggiori danzatori e coreografi americani, mettesul palco sette danzatori trasportati da The Köln Concert di Keith Jarrett, la registrazione jazz per pianoforte più famosa di tutti i tempi; da Bologna, Alessandro Sciarroni in Save the last dance for me, parte alla riscoperta della polka chinata, ballo dei primi del Novecento e pressoché estinto, mentre Annamaria Ajmone ne I pianti e i lamenti dei pesci fossili intraprende una ricerca sulla superficie del corpo.

photo courtesy of Fondazione I Teatri Reggio Emilia


Il libero lavoro artistico, così come danza e musica nei loro intrecci e ramificazioni è costruzione quotidiana di cultura, generazione di senso, sinonimo di dialogo, forza di comunità. Come l’invito alla riscoperta del senso di comunità ne In Comune di Centre Chorégraphique National de Nantes / Ambra Senatore o come The Pretty Things della Compagnie Catherine Gaudet, un lavoro sulla comunità e allo stesso tempo un posizionamento critico e scrutatore degli ideali di coesistenza sociale; o, infine, come nel progetto Athletes di Simona Bertozzi / Nexu, tra danza, sport e vocalità

Il Festival Aperto anche quest’anno rinnova e arricchisce il ventaglio di collaborazioni.
Con Collezione Maramotti e Max Mara, per il site specific di Anna Teresa de Keersameker/ Rosas, figura di culto della danza contemporanea mondiale, impegnata con i suoi danzatori a “leggere” gli spazi della Collezione d’arte contemporanea.

Con la Fondazione Palazzo Magnani, con le visite coreografiche di Camilla Monga e MM Contemporary Dance Company alla mostra di David Tremlett, che sarà inaugurata con la presenza della chitarra di Giacomo Baldelli.
Con CCN Aterballetto, che presenterà la versione site specific de Il combattimento di Tancredi e Clorinda, di Monteverdi, con regia e visual di Fabio Cherstich e coreografia di Philippe Kratz. Poi con il Festival Dinamico, con un site specific ai Chiostri di San Pietro della Compagnia Quattrox4, ispirata alle città invisibili di Calvino.

Collaborazioni in nome di una progettualità comune che il Festival cerca di incrementare anche con le collaborazioni artistiche con realtà italiane e internazionali, testimoniate dalle numerose coproduzioni di cui è partner.
Continua anche la partnership con il Teatro Sociale di Gualtieri, che proporrà all’interno del Festival Aperto Nanouk con The Old Man, lo spettacolo vincitore del Premio della Critica del Progetto Direction Under 30.