Arcipelaghi 2025

Arcipelaghi 2025 è il percorso artistico di quest’anno realizzato da Reggio Parma Festival. Già dal nome emerge la continuità con il 2024, di cui riprende alcuni filoni tematici e, soprattutto, porta a compimento il cammino di Gradus. Passaggi per il nuovo, il progetto che ha coinvolto 32 artisti e professionisti under 35 da tutta Europa. Il 2025 è infatti l’anno della messa in scena degli spettacoli che sono stati selezionati al termine delle settimane di formazione: quattro progetti che arrivano sui palcoscenici di Festival Aperto, Festival Verdi e Teatro Festival Parma, quattro progetti che danno vita, tra ottobre e novembre, a Gradus in scena.

Questi i  titoli: 

Ouverture, di Gaetano Palermo, Michele Petrosino, Giuliana Kiersz, Fernando Strasnoy

L’ultimo amore del Principe Genji, di Marilena Katranidou

89 seconds to midnight, di Maria Vincenza Cabizza 

Il sole s’era levato al suo colmo, di Mihai Codrea, Sânziana Dobrovicescu, Lars Tuchel, Ioana Nitulescu, Alexandra Budianu, Daniel Gavrila

Accanto a questi spettacoli, RPF conferma la volontà di sostenere la nuova autorialità, affiancando i teatri soci nella produzione di due spettacoli di giovani autori: My name is Floria, di Virginia Guastella, e Timon Études, di Luca Francesconi. Ma anche consolidando il proprio ruolo nella realizzazione di Giornate d’Autore, che, dopo il grande successo del 2024, avrà quest’anno la seconda edizione.

La riflessione sull’opera contemporanea è poi un altro tema di interesse di Reggio Parma Festival, che, insieme a Fondazione I Teatri, promuove il convegno dell’Associazione critici musicali italiani, che si svolgerà il 17 maggio, al Teatro Ariosto di Reggio Emilia. Il convegno, insieme all’opera di Guastella, dà vita all’arcipelago My name is Opera, che ben rappresenta la continuità tematica delle due iniziative.

Ancora spazio poi alla collana RPF quaderni:, che vedrà nel 2025 alcune nuove uscite.

“Con Arcipelaghi 2025 Reggio Parma Festival porta a frutto le semine degli scorsi anni: percorsi artistici di ricerca, di formazione, di apertura verso nuovi saperi, di responsabilità verso il pubblico. La collaborazione tra le nostre istituzioni socie, che va rafforzandosi di stagione in stagione, dà vita quest’anno a nuovo mosaico di attività, il cui fulcro è Gradus in scena: approdo al palcoscenico di 4 progetti selezionati nel 2024 da Gradus. Passaggi per il nuovo, dedicato agli esordi professionali di artisti under 35. Con questo progetto e con gli altri che lo affiancano e completano, il Reggio Parma Festival concentra ora la propria attenzione sulla nuova autorialità, anche sostenendo presso i tre festival che lo generano due commissioni d’opera, My name is Floria e Timon Études, e le Giornate d’Autore, dedicate alla drammaturgia contemporanea, oltre a un convegno dedicato all’opera contemporanea in Italia. Vuole essere, la nostra, un’assunzione di responsabilità verso il mondo dello spettacolo dal vivo, perimetro entro cui operiamo, e nel contempo un approccio consapevole – e in qualche misura visionario – al presente e al futuro delle nostre arti, con l’audace (ma non temerario) proposito di contribuire alla costruzione di nuovi, possibili orizzonti per il tempo che viviamo”.

Luigi Ferrari, Presidente Reggio Parma Festival