Teatro Festival 2024
In prima assoluta debutterà il testo inedito Diciassette cavallini scritto dal drammaturgo argentino per le attrici e gli attori dell’Ensemble Teatro Due. Creato in un anno di lavoro in sinergia con Roberto Abbati, Valentina Banci, Laura Cleri, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Pavel Zelinskiy, lo spettacolo sarà diretto dallo stesso Rafael Spregelburd e sarà in scena al Teatro Due di Parma dal 22 novembre al 10 dicembre 2024.
Insieme agli attori Spregelburd ha deciso di parlare di futuro e, reinventando il mito di Cassandra che poteva prevederlo solo quando negativo, ha estratto dal mito classico una inaspettata idea di divertimento, realizzando un lavoro che porta in un altrove più intenso del reale.
“Una caratteristica dei miti classici è che non sono mai stati scritti definitivamente e che non rispettano la coerenza cronologica. Questo lavoro si basa sul fatto che la coerenza del racconto e gli accadimenti coreografici debbano coincidere al millimetro, al fine di ottenere che per ogni coincidenza, si accresca il senso di ciò che si vede”.
Il festival presenterà anche, per la prima volta in Italia, due lavori creati dall’artista in Argentina.
Ultimo lavoro scritto, diretto e interpretato da Rafael Spregelburd insieme alla sua compagnia El Patrón Vázquez, fondata insieme ad Andrea Garrote quasi 30 anni fa, Inferno, commissionato all’autore per celebrare il 500° anniversario di Hieronymus Bosch, ha debuttato a Buenos Aires nel 2022. Ispirandosi all’eterno stupore di quella pittura variegata, giocosa, morale e profetica, l’autore disegna un complesso labirinto sul peccato, sulla colpa, sulla virtù e sul supplizio dell’anima. Così come partendo dalla celebre Eptalogia di Hieronymus Bosch, Spregelburd aveva lavorato sui peccati capitali, realizzando testi quali La Stupidità, Il Panico o La Testardaggine, in questo caso Inferno si concentra sulle sette virtù. Sette scene per riordinare l’intricato cruciverba tra Fede, Speranza, Carità, Temperanza, Prudenza, Giustizia e Fortezza o – meglio – la mancanza di tutte queste virtù offuscate da una morale diluita nel tempo e nel linguaggio. Lo spettacolo presenta una moltitudine di personaggi utilizzando solo quattro attori, Andrea Garrote, Violeta Urtizberea, Guido Losantos insieme allo stesso Spregelburd (24 e 25 novembre).
Andrea Garrote e Rafael Spregelburd dirigono insieme Pundonor (20, 21 e 23 novembre), un pluripremiato monologo scritto da Garrote che lo interpreta nel ruolo della protagonista: una professoressa universitaria, dottoressa in sociologia, la cui lezione sull’opera di Michel Foucault è costantemente interrotta… Per la sua interpretazione, Garrote è stata definita “genia”, al femminile, fenomeno del Teatro argentino. Il testo mette in discussione il grande paradosso della nostra coscienza attuale: come combattere l’avanzata della centralizzazione del potere che ci soffoca offuscando l’innocenza, e che ci rende riproduttori dei suoi meccanismi? Come ricordare all’uomo la sua libertà, il suo libero arbitrio come espressione veramente incondizionata?