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Darker Than Black
Ictus Ensemble
Eva Reiter viola da gamba – Theresa Dlouhy soprano – Tom Pauwels chitarra
_____________________________________________________________________Jürg Frey, Abendlied (da: 50 Sächelchen, 1989) *
John Dowland, Mourne, Mourne, Day is with Darkness fled (XVI-XVII sec.) **
John Dowland,What if A Day (XVI-XVII sec.) *
Arthur Lavandier, My Naked Lady framed (2013) +
Tobias Hume, What greater Grief (XVI-XVII sec.) +
Tobias Hume, Loves Farewell (XVI-XVII sec.) ++
Wolfgang Mitterer, Mourn, Mourn (2013) **
Bernhard Gander, Darkness awaits us (2013) +
Thomas Campion, All looks be pale (XVI-XVII sec.) **
Francesco Filidei, …And here they do not (2014) +
John Dowland, Time stands still (XVI-XVII sec.) **
Stephen Goodall, Untitled (XVII sec.) ++
Burkhard Stangl, Nights (2009) **
Bernhard Gander, Lamenti I °
Eva Reiter, My iron-spurred Lady °
Jürg Frey, No. 32 (da: 50 Sächelchen, 1989) *
Burkhard Stangl, With you (2009) **
* per chitarra
** per soprano, viola da gamba e chitarra
+ per soprano e viola da gamba
++ per viola da gamba
° per viola da gamba/performer e chitarra
Il concerto si muove sulla soglia di un confine ideale, quello fra musica contemporanea e musica rinascimentale, in forme brevi e ombrose, anche di canzone.
“[…] Un’ode alla ‘bile nera’: il tono malinconico, il liquore saturnino senza il quale i musicisti avrebbero un sorriso così sciocco sui loro volti, che potremmo essere tentati di prenderli a schiaffi. Una voce chiara senza vibrato, una chitarra elettrica o acustica, il tocco pieno di sfumature di Eva Reiter sulla viola da gamba, formano un patchwork di miniature deliziose e tormentate: brevi melodie dolci-amare, ostinati nello stile di Purcell, canzoni pop rallentate cento volte, confidenze notturne… Quando il tempo si frammenta e il passato non passa…” (Ictus)