Con “ESERCIZI PER VOCE E VIOLONCELLO SULLA DIVINA COMMEDIA” di Chiara Guidi e Francesco Guerri si chiude la stagione del Festival Aperto di Reggio Emilia. Una manifestazione ricca di eventi partita lo scorso settembre che trova la sua conclusione con Dante Alighieri.
Si chiude oggi il Festival Aperto di Reggio Emilia, arrivato quest’anno alla sua XIII esima edizione. Mercoledì 24 novembre 2021, alle ore 20.30, al Teatro Cavallerizza andranno in scena Chiara Guidi e Francesco Guerri con gli Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante
Lo spettacolo è il risultato del lavoro di ricerca sulla voce umana e sulle sue potenzialità espressive che Chiara Guidi – attrice, drammaturga, regista e cofondatrice della Socìetas – conduce da decenni e che negli ultimi anni si è focalizzato sul poema dantesco, assieme al violoncellista e compositore Francesco Guerri. Frutto di questo percorso è un modo nuovo di attraversare l’endecasillabo della Commedia e di restituirne la potenza narrativa non a partire dalla completa padronanza del significato del testo, ma dalla valorizzazione della ricchezza sonora del significante.
“Dal 2015 – spiega Chiara Guidi – svolgiamo esercizi di composizione sulle parole di Dante e per ogni canto delle tre cantiche ricerchiamo ogni volta un’architettura che possa manifestare il passaggio di una presenza: un corpo sonoro in transito sulle parole della Divina Commedia. Gli esercizi hanno come scopo la composizione di una partitura che dia valore e celebri l’unione inestricabile di Voce e Violoncello.
Lì, sul pentagramma, con disegni tracciamo il suono della laringe umana in stretta relazione con gli endecasillabi e con la notazione musicale del violoncello per dare vita a un’unica forma che, come una linea flessuosa non visibile, ci indichi la chiave di tutto. La scrittura compositiva diventa per noi lo schizzo di un asse generatore che attende, attraverso la nostra interpretazione, di dare forma a una forma che si forma.
Tracciamo segni sul cammino di Dante e quei segni diventano il nostro cammino. Per ogni canto scegliamo la lunghezza delle pause, le riprese, le cesure, le emozioni dei tracolli e delle risalite guidati da un sentimento di immagine che, passo dopo passo, ci guida nella composizione finché, giunti al termine del canto, si ricomincia a camminare in un altro spazio. Fino ad oggi abbiamo composto: dell’Inferno i Canti, 2, 3, 5, 6, 7, 12, 13, 17, 18, 26, 33, 34; del Purgatorio i canti 1, 2, 5, 15; e il Primo canto del Paradiso”.
Scopri di più sul sito della Fondazione I Teatri Reggio Emilia.