PROGRAMMA 2023

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CINEMA
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MEETING

1811

NUOVA CREAZIONE 2023

Compagnie Maguy Marin

Prima italiana

Sabato 18 novembre ore 20:30
Domenica 19 novembre ore 16:00
Teatro Cavallerizza, Reggio Emilia

Ideazione e coreografia Maguy Marin in stretta collaborazione e con Kostia Chaix, Kaïs Chouibi, Chandra Grangean, Lisa Martinez, Alaïs Marzouvanlian, Lise Messina, Rolando Rochatte luci Alexandre Béneteaud
Direzione di scena Albin Chavignon
Regia suono Victor Pontonnier
Ricerca documentaria ed elementi di scenografia Paul Pedebidau Compagnie Maguy Marin
Coproduzione Reggio Parma Festival; Maison de la Danse; La Comédie de Saint Etienne; Théâtre de la Ville de Paris e con il sostegno di Cndc Angers; Gymnase de Roubaix; RAMDAM, UN CENTRE D’ART

Nel diluvio di immagini in cui veniamo inclusi prima ancora di accorgercene, siamo messi alla prova come macchine e oggetti di uso quotidiano, in tutti i settori della vita economica e sociale. I nostri corpi sono diventati oggetti da sorvegliare, che possono essere filmati e registrati. Se il fallimento dei movimenti politici del XX secolo li ha trasformati in oggetti estetici, i recenti movimenti di liberazione mostrano che è ancora vivo un vento di rivolta capace di scacciare chi è costretto al silenzio della miseria.
La nuova creazione della compagnia Maguy Marin prende spunto da letture e immagini che ne hanno nutrito la realizzazione: gli scritti di Annie Lebrun e Juri Armanda, quelli di Roland Gori, i documentari di Adam Curtis – HyperNormalisation e The century of self – e ancora La fabrique du consentement di Jimmy Leipold che ripercorre l’approccio di Edward Barnays, inventore delle pubbliche relazioni e grande manipolatore di opinioni, come rivelato nel suo libro, Propaganda. Se il soggetto è piuttosto drammatico, il suo trattamento drammaturgico è quello dell’umorismo ispirato a B. Brecht e al grande attore comico Karl Valentin. Queste letture e questi film hanno contribuito a mettere in luce un fenomeno reale che ci travolge: le nostre scelte, apparentemente libere, rivelano la nostra inclinazione a seguire l’opinione maggioritaria, ad optare per quanto prescritto e fabbricato dalla pubblicità, ad accettare la colonizzazione delle nostre menti da parte dei media o degli influencer.