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Sonora Desert
di Alvin Curran / Claudia Sorace, Riccardo Fazi (Muta Imago)
PRIMA ASSOLUTA
Da un’idea di Glen Blackhall, Riccardo Fazi, Claudia Sorace
Musica Alvin Curran
Regia, scene, luci Claudia Sorace
Ricerche e drammaturgia sonora Riccardo Fazi
Direzione tecnica, programmazione luci e allestimento Maria Elena Fusacchia
Assistente alla direzione tecnica Simona Gallo
Guida Chiara Caimmi
Organizzazione Martina Merico
Cura Ilaria Mancia
Produzione Muta Imago – coproduzione Fondazione I Teatri / Festival Aperto, Teatro di Roma – con il sostegno di Azienda Speciale Palaexpo
Un’esperienza percettiva condivisa che permette ai visitatori di esplorare e confrontarsi con la propria immaginazione, i propri ricordi e le proprie aspettative future.
Con questo progetto Muta Imago si allontana dal palcoscenico: in parte concerto, in parte meditazione, in parte installazione, Sonora Desert invita il pubblico a sperimentare una dimensione liminale del tempo e dello spazio, vissuta tra sonno e veglia.
«Può un progetto artistico aiutarci a sovvertire la nostra percezione quotidiana del tempo? Come creare un’esperienza che possa ricollocarci in relazione all’infinitamente grande e all’infinitamente piccolo, al passato più remoto e a ciò che deve ancora accadere? Cosa significa provocare attraverso un’operazione artistica i limiti della nostra concezione e percezione abituale dello scorrere del tempo?
Al centro dell’esperienza c’è una partitura di vibrazioni sonore, luminose e cromatiche, costruita per mettere lo spettatore in relazione profonda con la realtà di un mondo dove il tempo, come afferma la fisica teorica, non esiste e dove tutto vive nel qui e ora. Il desiderio è quello di ripristinare la vertigine di un’ampia percezione dello spazio-tempo per riportare allo stato di meraviglia quella particolare condizione naturale che chiamiamo “il nostro essere nel mondo”». (Muta Imago)