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1906

Dreamers#1

Aterballetto

DREAMERS#1

Bliss / Secus / O

ARENA SHAKESPEARE
19 giugno, ore 21:00

Bliss di Johan Inger

Coreografia Johan Inger
Musica Keith JarrettScene Johan Inger
Costumi Johan Inger e Francesca Messori
Luci Peter Lundin
Assistente alla coreografia Yvan DubreuilRealizzazione costumi Sartoria Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto – Francesca Messori, Debora Baudoni
Creazione per 16 danzatori della compagnia

di Philippe Kratz

Coreografia Philippe Kratz
Musica Mark Pritchard e The Field
Costumi Francesca Messori
Luci Carlo Cerri
Interpreti Philippe Kratz e Ivana Mastroviti

Secus di Ohad Naharin

Coreografia Ohad Naharin
Musica Chari Chari, Kid 606 + Rayon (mix: Stefan Ferry), AGF, Chronomad (Wahed), Fennesz, Kaho Naa Pyar Hai, Seefeel, The Beach Boys
Sound design & editing Ohad Fishof
Costumi Rakefet Levy
Luci Avi Yona Bueno (Bambi)
Assistenti alla coreografia Rachael Osborne, Ian Robinson
Creazione per Batsheva Dance Company per 16 danzatori della compagnia

Produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto

La compagnia Aterballetto propone il trittico The Dreamers, tre creazioni di alcuni dei coreografi più interessanti del panorama internazionale:

Bliss dello svedese Johan Inger è costruito sul Köln Concert di Keith Jarret e sorride al moto dancing is the bliss of life in un esempio magistrale di come una composizione coreografica possa dilatare la dimensione musicale innestandosi in una cascata di note gioiose, frenetiche e vitali con duetti, momenti corali e soli in un dialogo giocato con e contro la musica.

Secus
 di Ohad Naharin è cesellato su un collage musicale che si estende dagli insoliti stili elettronici di AGF alle seducenti melodie indiane di Kaho Naa Pyar Hai alle armonie risonanti dei Beach Boys, un mix avventurosamente eclettico che funge da sfondo per una coreografia audacemente stravagante.

O, il passo a due di Philippe Kratz, ipnotico lavoro dal ritmo inarrestabile – primo premio al 32° Concorso Coreografico di Hannover 2018 -: nel 2017 a Hong Kong per la prima volta due robot umanoidi hanno interagito l’uno con l’altro. La coreografia O può essere vista come la celebrazione di questo avvenimento: due esseri umani o due robot in uno stato di trascendenza emotiva si muovono insieme al ritmo infinito dei loro cuori inarrestabili.

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